Bar, ristoranti e hotel d’autore. I vincitori del Premio

Sono stati decretati i vincitori della seconda edizione del Premio internazionale di architettura e design “bar, ristoranti e hotel d’autore”. La cerimonia di premiazione si terrà alle ore 11.00 di sabato 24 ottobre 2015 nell’area EXIHS di HOST (la fiera leader nel settore Ho.Re.Ca., foodservice, retail, GDO e hotellerie, al padiglione 10, in Fiera Milano) durante la quale si assegnerà, per ogni opera premiata, il riconoscimento ai due soggetti che hanno contribuito alla realizzazione: committente e progettista.

A consegnare i premi i rappresentanti dei partner del Premio Adolfo Guzzini (presidente IN/ARCH), Paolo Cuccia (presidente di Gambero Rosso), Massimiliano Tonelli (direttore di Artribune), Ferdinando Napoli (presidente di Archilovers), Patrizia Di Costanzo (ADI) e Paolo Desideri (Facoltà di Architettura di RomaTre e presidente della giuria).

L’obiettivo di questa seconda edizione del Premio è quello di continuare sulla strada del riconoscimento di gestori e progettisti che hanno realizzato le opere più interessanti, innovative, caratterizzate per l’inserimento paesaggistico, l’architettura e l’arredo. Valorizzare quindi sia le nuove opere che le ristrutturazioni di qualità per incentivare l’attenzione e gli investimenti dei privati. Tre le novità della seconda edizione: la prima riguarda il carattere internazionale, non solo opere realizzate in Italia, ma anche all’estero, da progettisti italiani. La seconda vede l’estensione del premio ad altri luoghi dedicati all’accoglienza come hotel, B&B, residence, agriturismi, ostelli e in generale tutte le strutture per la ricettività. È stata, inoltre, introdotta una nuova categoria dedicata al design.

I VINCITORI

Premio all’opera realizzata

Hotel in Sofia, Sofia (Bulgaria)

Progettato da Lazzarini Pickering Architetti (Architettura), Architectural Group Tzonkov Ltd (Interior Design), committente: Sense Hotel

«La Commissione all’unanimità ha apprezzato il controllo progettuale e la coerenza dell’approccio progettuale alle differenti scale della progettazione. Dalla scala urbana e del confronto con i contesti, a quella del controllo spaziale interno, a quella degli arredi e delle finiture, il progetto è stato apprezzato per la sobrietà e la raffinatezza minimalista complessiva, del dettaglio architettonico e delle tecnologie adottate.».

Hotel Weisses Kreuz und Ansitz Löwenwirt, Burgusio

Progettato da Architekten Marx/Ladurner, committente Gasthof Weisses Kreuz OHG des Theiner Thomas & Co

«Il progetto dell’hotel Weisses Kreuz – afferma la giuria – è in grado di coniugare gli elementi evidenti di una tradizione costruttiva locale, con le forme e la spazialità dell’architettura moderna. Il risultato finale è un progetto che appare sospeso tra classicità e modernità; sempre in grado di assicurare un non banale inserimento nel contesto storico e paesaggistico; in grado infine di confrontarsi con gli elementi, a volte invadenti, di una preesistenza edilizia».

Relais San Lorenzo, Bergamo

Progettato da Natalini Architetti, committente HCB s.r.l

Secondo la giuria: «Il progetto affronta e risolve efficacemente il rapporto con un contesto storico-archeologico che risulta sorprendentemente patrimonizzato nella spazialità interna senza scadere mai nella scontata musealizzazione. Di grande sobrietà l’articolazione e la matericità esterna, in grado di ricondurre il partito architettonico al solo rapporto delle volumetrie».

Terrazza Triennale, Milano

progettata da OBR Paolo Brescia e Tommaso Principi, committente Triennale di Milano.

A giudizio della giuria: «Il progetto, chiamato al confronto con l’edificio di Giovanni Muzio, lo affronta con gli strumenti specifici dell’architettura. Materiali, tecnologia e spazialità del progetto risultano tra di loro sempre coerenti, in un continuo e non mimetico confronto con l’importante monumento, nella sistematica ed apprezzabile rinuncia a qualsiasi tipo di esibizionismo».

ZEN SUSHI Restaurant, Roma

progettato da Carlo Berarducci Architecture, committente Zen Sushi Srl

La commissione ha apprezzato «la capacità del progetto di interni di proporsi come un vero e proprio allestimento in grado di rimandare e di reinterpretare, con pochi sicuri elementi, la tradizione giapponese e quella scintoista in modo specifico. Semplici ed efficaci, in questo senso, sia l’utilizzazione delle cromie tradizionali, sia l’utilizzazione delle tecniche della reiterazione e della sequenzialità elementare».

MENZIONI

1880 ATYPICAL ROOMS, Roma, progettato da Salvi&Associati, committente: CV Hotels s.r.l.

Casa Riga con agriturismo, Comano, progettata da Stefania Saracino e Franco Tagliabue Architetti, committente: Riga società agricola semplice

Enoteca Pinchiorri, Firenze, progettata da: P&M palterer medardi architecture, committente:Enoteca Pinchiorri

Fortini Lab, Albano Laziale, progettato da MA.PO., committente: Ottima annata sas

Ristorante Mamma Mia, Roma, progettato da Labics, committente: Blu Box s.r.l.

Il Premio per il Design è stato assegnato a:

lla Lettera, progettisti yetmatilde

«Premio per aver ideato un percorso progettuale, che va dal progetto d’immagine, con un omaggio al mondo tipografico (attraverso l’utilizzo della lettera “O” a rappresentare il prodotto principale dell’attività, la pizza), la realizzazione di elementi ex-novo o il riutilizzo di elementi preesistenti, fino all’attenta ricerca funzionale per la progettazione delle attrezzature necessarie al corretto svolgimento delle attività all’interno del locale».

Cucina nel Baule, progettista Marco Poncellini

«Premio per avere reso flessibili ambienti living, situati in spazi storici recuperati per una ospitalità alberghiera, così detta diffusa, attraverso l’uso di un elemento semplice come un parallelepipedo, sintesi di più funzioni, il cucinare ed il sedersi a tavola, grazie al semplice scorrimento del piano che ne consente il doppio uso».

Sliding beds, progettisti Mimesi 62 Architetti Associati

Premio per aver creato un prodotto facile da usare con il quale dare risposta alle mutevoli esigenze della ricettività alberghiera. Perfettamente risolto il concetto della trasformabilità.

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